Questa data rimarrà per sempre nella mente di tutte quelle persone che quel giorno hanno vissuto qualcosa di spaventoso, qualcosa che ha cambiato la vita di tutti nell'impotenza totale.
Ecco, la parola che mi viene spontanea ogni volta che ripenso a quel giorno è: impotenza.
Ricordo quel giorno. Era un pomeriggio di una bella giornata di settembre.
Dovendo acquistare i regali di compleanno per i miei due figli, mi ero recata in un negozio di giochi e avevo lasciato i bambini per qualche ora a mia madre.
All'uscita dal negozio ricordo di quanto fossi contenta degli acquisti fatti, pensando a come sarebbero piaciuti ai bambini.
Salita in macchina, come sempre, avevo acceso la radio e intanto avevo cominciato le manovre per uscire dal parcheggio.
La mia mente era ancora rivolta ai bambini e al loro mondo di giochi per cui ascoltavo solo di sfuggita la radio.
Fu la voce concitata del giornalista a farmi prestare più attenzione alle parole che sentivo solo confusamente mescolate ai miei pensieri. Alzai il volume e mentre guidavo cercai di capire cosa fosse successo...
Subito non riuscii a comprendere la gravità dei fatti, poi, man mano che mi avvicinavo a casa di mia madre, le notizie diventavano più chiare e io cominciai a farmi un quadro iniziale della situazione.
Ricordo che cambiai stazione radio più volte per riuscire a trovare quella che mi avrebbe fatto capire meglio cosa era successo.
Appena arrivata da mia madre, accesi la televisione e lo sgomento fu totale.
Quando vidi quell'immagine sullo schermo, delle torri gemelle in fiamme, sentii un brivido addosso (che riprovo ogni volta che ripenso a tutto ciò) a mi sentii troppo piccola in questo mondo, mi sentii impotente di fronte alla follia di qualche uomo.
La situazione già di per se spaventosa, peggiorò ulteriormente quando il secondo aereo si abbattè sulle torri provocandone il crollo poco dopo.
E in quel momento la certezza fu totale. Se fino ad allora c'era ancora qualche dubbio che fosse stato un incidente, ora, era stato spazzato via del tutto.
L'America e tutto il mondo, erano in mano a persone senza scrupoli che in quel momento davano a tutti l'idea di poter fare qualsiasi cosa ad ognuno di noi.
Pensai ai miei figli e mi resi conto che niente sarebbe stato più come prima.
Come una bambina, avrei voluto chiudere gli occhi per cancellare quella tragedia e tornare indietro nel tempo, anche solo a mezzora prima.
Credo che tutti lo abbiano desiderato.
Non riuscivo più a staccare gli occhi dal video che riproponeva tutti gli istanti della tragedia a ripetizione.
Ebbi paura, una paura che non avevo mai provato prima. La paura del futuro che fino a un'ora prima era bello e pieno di speranza.
La mia mente era un turbinio di domande: cosa succederà ora? Cos'altro ci faranno? Quanti persone c'erano in quelle torri? Come faremo a vivere ora con questo peso sul cuore?
Quale futuro avranno i nostri figli?
Da allora sono passati dieci anni anche se a me sembra appena successo.
Sono accadute tante altre tragedie, ci sono stati tanti altri attentati.
Noi abbiamo continuato a vivere le nostre vite.
La vita continua nonostante tutto. Bisogna avere speranza e non smettere di lottare mai.
Ora di figli ne ho tre e quella sensazione di paura si è attenuata ma credo che siamo tutti consapevoli che il mondo è in bilico.
E' un dovere di tutti, cercare di salvarlo.
Dobbiamo regalarci e regalare ai nostri figli un mondo migliore.